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Bartolomeo Bezzi e l’archivio ritrovato

gio 22 giu 2023 09:06 • Dalla redazione

Venerdì 23 giugno a Terzolas l’inaugurazione della mostra documentaria

TERZOLAS. Venerdì 23 giugno 2023 alle ore 18, al palazzo “alla Torraccia” di Terzolas sarà inaugurata la mostra documentaria intitolata “Bartolomeo Bezzi (1851-1923). L’archivio ritrovato: il fondo Bezzi del Centro Studi per la Val di Sole”.

L’esposizione temporanea – organizzata dal Centro Studi per la Val di Sole e curata da Stefania Dalla Serra, Salvatore Ferrari e Mauro Pancheri – sarà visitabile fino all’8 ottobre, il venerdì e il sabato pomeriggio, dalle ore 14.00 alle ore 18.00 (ingresso libero).

La mostra rientra nel programma delle iniziative per il centenario della morte del pittore solandro – nato a Fucine di Ossana nel 1851 e morto a Cles nel 1923 – elaborato dall’associazione culturale in collaborazione con il Comune di Ossana e con il sostegno dell’Aref di Brescia, del BIM dell’Adige, della Cassa Rurale Val di Sole e del Comune di Terzolas.

I materiali esposti (disegni, fotografie, attestati, medaglie, documenti, riviste e cataloghi) provengono dall’archivio privato dell’artista, donato al Centro Studi dai figli di Quirino Bezzi (1914-1989), socio fondatore, primo presidente del sodalizio e attento custode delle memorie del pittore trentino, un protagonista dell’arte italiana tra Otto e Novecento.

Il fondo Bartolomeo Bezzi del Centro Studi per la Val di Sole

Il fondo Bartolomeo Bezzi, oggi conservato nella Biblioteca storica a Terzolas, è frutto di una serie di donazioni da parte dei figli di Quirino Bezzi (1914-1989) a favore del Centro Studi per la Val di Sole. Questo importante ed eterogeneo fondo permette di seguire la carriera artistica di Bezzi, conoscerne i contatti nazionali e internazionali, apprezzarne gli aspetti più privati e umani, nonché di scoprire l’impegno della famiglia e degli eredi per tramandare la memoria del pittore. Si compone di una rilevante parte di archivio privato suddiviso in trentacinque cartelle, digitalizzato e corredato di elenco di consistenza, costituito da documenti, per lo più cartacei, prodotti e conservati  dal pittore. Si tratta in gran parte di lettere, che testimoniano i rapporti professionali e personali con artisti, critici, collezionisti e personalità del mondo della cultura, ma anche appunti e annotazioni, biglietti da visita, fotografie di quadri, attestati e riconoscimenti di merito ricevuti, schizzi, disegni e ritagli di quotidiani e riviste. Un secondo nucleo è formato dal carteggio della moglie Isabella Dal Lago e della figlia Pia e da articoli, opuscoli e cataloghi di mostre postume di Bezzi raccolti dalla vedova e dalla figlia fino al 1969. Degni di nota sono l’album fotografico di Pia e un suo taccuino con schizzi di ritratti, paesaggi e animali eseguiti tra il 1922 e il 1925 da artisti amici del padre, tra cui Leonardo Bazzaro, Giorgio Belloni, Traiano Chitarin e Paolo Sala. A completare e impreziosire il fondo ci sono alcuni oggetti appartenuti al pittore, come la scatola con i pastelli ad olio, la tavolozza da campagna, una medaglia in bronzo vinta a Brera nei primi anni Settanta e una, dello stesso materiale, relativa all’Esposizione Universale di Parigi del 1889, il ritratto a matita della moglie, il bozzetto a olio su cartone pressato utilizzato per il disperso dipinto della sala dell’Hotel Mendola (1907-1909), fino ad arrivare al portafoglio con il suo bocchino da sigaretta. Consultazione: biblioteca@centrostudiperlavaldisole.it



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