gio 09 nov 2023 09:11 • Dalla redazione
Più di 110 etichette in gara. Fino a domani la valutazione dei vini e il 1° dicembre la premiazione in diretta streaming
SAN MICHELE. Più di 110 etichette in gara, 30 commissari e due giornate di valutazione. Sono i numeri della terza edizione della rassegna PIWI organizzata dalla Fondazione Mach che vede protagonisti i vini "resistenti" ovvero i vini prodotti con almeno il 95 per cento di uve provenienti da varietà PIWI (PilzWiderstandsfähig).
Grande l'adesione da parte del mondo vitivinicolo
italiano come confermano i numeri di questa terza edizione. I vini
concorreranno nelle seguenti categorie: rossi, bianchi, orange, metodo
classico, frizzanti e passiti, e saranno attentamente valutati tra oggi e
domani da una commissione composta da enologi, enotecnici, giornalisti,
sommelier e ricercatori afferenti al mondo agroalimentare, che saranno
coadiuvati dagli studenti del corso enotecnico in tutte le operazioni della
rassegna.
Ieri pomeriggio ad aprire i lavori della commissione è stato il direttore
generale FEM, Mario Del Grosso Destreri
intervenuto con il dirigente prof. Manuel
Penasa, i referenti organizzativi Marco
Stefanini e Andrea Panichi.
La cerimonia di premiazione è in programma venerdì 1
dicembre, nell'ambito di un seminario scientifico in diretta streaming sul
canale youtube FEM a cui interverranno due tra i più illustri esperti mondiali
del settore: il prof. Reinhard Töpfer,
direttore del Julius Kühn Institut di Geilweilerhof e il prof. Philippe Darriet, professore di
enologia all’Università di Bordeaux e direttore dell’Institut des Sciences de
la Vigne et du Vin di Bordeaux.
I vini PIWI prodotti con uve
tolleranti alle patologie fungine
I vini da varietà PIWI sono ottenuti da uve prodotte da piante che sono state
selezionate per avere dei caratteri di resistenza alle principali malattie
fungine che attaccano le viti, e quindi richiedono un numero ridotto di
interventi fitosanitari.
Anche se a livello europeo queste varietà sono state ammesse nelle diverse dop,
in Italia ci sono diverse regioni nelle quali la coltivazione delle uve PIWI
non è stata ancora autorizzata, nemmeno per produrre vino generico o IGT. Il
Registro Nazionale delle Varietà di Vino comprende 36 varietà PIWI e la
superficie coltivata con queste varietà supera alcune migliaia di ettari; in
Veneto si trova il numero più elevato di superfici coltivate a uve PIWI ed
alcuni ettari si trovano in Emilia e Marche, Lazio e Piemonte ultime regioni ad
autorizzare la coltivazione di queste varietà nelle loro superficie viticola.
L’impegno della ricerca FEM per lo sviluppo dei
vitigni resistenti
Con questo evento la FEM intende valorizzare anche l’attività di ricerca e
sperimentazione sulle varietà tolleranti che ha portato ad iscrivere del
Registro nazionale delle varietà di vite quattro nuove selezioni provenienti
dall’attività di miglioramento genetico, grazie alla collaborazione del
consorzio CIVIT: Termantis, Nermantis, Charvir e Valnosia. Di recente tramite
il progetto VEVIR queste varietà sono risultate ottimali per la coltivazione in
Trentino accanto a Solaris, Souvignier gris, Bronner, Palma, Johanniter e Pinot
Regina.
La storia del miglioramento genetico in FEM ha una lunga data, dai tempi di
Rebo Rigotti negli anni Venti del secolo scorso. Per quanto riguarda la
resistenza la FEM ha intrapreso un’intensa attività di breeding realizzando un
piano di incrocio sin dal 1987. Oggi i piani di incrocio producono circa 35-40
mila semi l’anno suddivisi in circa 100 combinazioni di incrocio. Tale attività
prevede anche incroci (piramidazione) che permettono di selezionare genotipi
che sono portatori di molteplici caratteri di resistenza verso le diverse
malattie (oidio, peronospora, marciume nero ecc…). Per rendere più efficiente
la fase di selezione si utilizzano le tecniche di selezione con marcatori
legati ai caratteri di resistenza alle malattie fungine. Oltre a questo
obiettivo in FEM vi è un’intensa attività di incrocio anche tra i genitori
piramidizzati e le varietà di Vitis vinifera che hanno prodotto le quattro
varietà Charvir, Valnosia, Termantis e Nermantis.