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Carlo Papi: a quasi un anno dalla morte di Andrea non è stato fatto nulla

gio 25 gen 2024 11:01 • Dalla redazione

Oggi, giovedì 25 gennaio, Andrea Papi avrebbe compiuto 27 anni. La lettera di ricordo e di accusa del padre

CALDES. Oggi, 25 gennaio, Andrea Papi, il giovane ucciso dall’orsa Jj4 il 5 aprile 2023, avrebbe compiuto 27 anni. Il padre Carlo lo ricorda con una lettera, nella quale ancora una volta chiede giustizia per il figlio, sottolineando come a un anno di distanza non sia stato fatto nulla per dargli giustizia.

“Tutti insieme vogliamo ricordare oggi, il 27° compleanno di Andrea Papi, ragazzo d'oro, di animo buono, dai grandi pregi, capace ad ogni occasione che si presentava, anche di fronte a qualche piccola discussione in famiglia o con gli amici, di smorzare l'accaduto, trovando l’equilibrio giusto, unendo e mai dividendo. ‌Andrea amava la vita, l'unione, lo stare insieme, la compagnia degli amici veri, non disdegnava un buon calice di vino o un buon drink, bastava l'allegria, la buona musica, la spensieratezza meritata dopo gli impegni quotidiani e un po’ di festa, quando lo studio prima e il lavoro dopo glielo consentivano. Andrea era con tutti, per tutti, di tutti, ‌un vero grande compagnone.

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 Le sue qualità superavano di gran lunga i suoi difetti. Grande lavoratore, non aveva alcuna paura del lavoro e della fatica che ne conseguiva, anzi, aveva svolto alcuni lavori stagionali fin da ragazzo. Fin dalla sua maggiore età, durante la pausa scolastica estiva, lavorava per guadagnare qualcosa per il suo vivere, non voleva pesare assolutamente sulla famiglia. ‌Vorrei sottolineare la grande maturità di Andrea, già da ragazzino, anzi, fin da piccolo. Laureato in scienze motorie a Ferrara da quasi tre anni, ha praticato diversi sport fin da bambino, calcio e hockey ghiaccio da piccolo, per oltre dieci anni almeno, ha proseguito con il muhay-thay e la boxe, poi la grande passione per la montagna: sci alpinismo, le dure traversate da una cima all'altra, per decine di km in un solo giorno con dislivelli notevoli, le ferrate, la corsa di allenamento, nordic walking, palestra”.

“Fino al quel 5 aprile scorso – prosegue Carlo Papi - quando tutte le sue passioni si interruppero quel triste pomeriggio. Oggi, nel giorno del suo compleanno lo voglio ricordare a tutti, dicendo che trascorsi quasi ormai dieci mesi dalla sua scomparsa, nulla di nuovo, di concreto è emerso fino ad oggi, le indagini sulla triste tragedia sono ancora in corso, al vaglio degli inquirenti, non si sono ancora concluse di fatto. Andrea è stato abbandonato da chi doveva darci protezione e sicurezza – prosegue Papi - morto innocente, senza colpa alcuna, causa negligenza, incoscienza e irresponsabilità, errori imperdonabili da parte di chi doveva dargli sicurezza e invece lo ha abbandonato solo, su una strada forestale in balia dell'orsa, colpevole solamente di amare la sua montagna, il suo bosco". “Siamo ben consapevoli – conclude Papi - che Andrea non ritornerà tra noi, purtroppo, ma vorrei ricordare a tutti che non si può morire in quel modo, dilaniati da un'orsa così pericolosa per una abituale escursione pomeridiana”. 

Infine, Carlo Papi chiede “vera giustizia per Andrea Papi, vittima di errori e scelte incoscienti delle istituzioni di ieri e di oggi. Ciao Andrea, sei con noi, e sarai con noi, sempre!”




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