Skin ADV

Ben 6.505 persone over 14 sono senza medico di base

mar 06 feb 2024 17:02 • Dalla redazione

L'assessore Tonina risponde al question time del consigliere Zanella

TRENTO. In Trentino  6.505 persone sopra i 14 anni non hanno il medico di base. Lo ha comunicato questa mattina  l'assessore alla Salute Mario Tonina in Consiglio provinciale rispondendo a un question time presentato dal consigliere del Pd Paolo Zanella che chiedeva quanti medici di base hanno dato la propria disponibilità ad aumentare il massimale fino a 1.800 pazienti. “Il dato – ha precisato Tonina - è suscettibile però di continue modifiche perché legato alle rapide dinamiche legate agli incarichi e che può comprendere soggetti che volontariamente non hanno scelto un medico”.

I medici di medicina generale che hanno dato la propria disponibilità ad aumentare il massimale a 1800 scelte, ha aggiunto Tonina, risente delle medesime dinamiche: 14 medici hanno un numero di scelte sopra le 1800, 22 medici tra le 1600 e le 1800 scelte e 156 tra i le 1500 e le 1599. “Il 71% dei medici di medicina generale si avvale di un supporto amministrativo (un collaboratore di studio o un servizio di segreteria da remoto), il 22% di un supporto infermieristico, gli altri non hanno attivato un supporto. Con l’accordo provinciale dei medici di medicina generale del 2021 sono state inserite le risorse per il potenziamento dell’attività di segreteria e per i medici che lavorano in forma associata e in particolare in regime di medicina di gruppo integrata, una modalità di lavoro in grado di assicurare una migliore risposta agli assistiti. Su 334 medici attivi, ha aggiunto Tonina, il 70% appartiene a studi di medicina di gruppo integrata”. Tonina ha aggiunto che è stata ribadita dai medici (ed è il lavoro che ha detto di proporsi di fare con l’Apss) la necessità di sgravare il lavoro burocratico: se si riuscirà in questo intento si darà la possibilità ai medici di svolgere il lavoro per cui sono stati chiamati.

Zanella ha replicato che non si capisce quanti medici non hanno né infermiere né segreteria. Ha detto di sapere che l’assessore ha individuato i medici di base come il nodo della rete anche in riferimento al problema delle liste di attesa e di accessi al pronto soccorso. Ha detto che bisogna lavorare sulle segreterie e sulla semplificazione: ci sono medici che stanno mezz’ora a scrivere codici per prescrivere presidi, mancano pezzi importanti di digitalizzazione. Segreteria, dunque, sburocratizzazione, ma per Zanella è anche necessario implementare la figura degli infermieri di famiglia e di comunità. Inoltre Zanella ha invitato a fare un’analisi dei bisogni di salute.



Riproduzione riservata ©

indietro