dom 24 mar 2024 08:03 • Dalla redazione
L’assessore Failoni: Funzione sociale, ambientale ed economica
TRENTO. Trecentonovantaduemila ettari, pari a quasi i due terzi dell’intero territorio provinciale. È un legame indissolubile, quello che unisce il Trentino ai propri boschi, la cui forza - segnata da evidenti cicatrici - è emersa concretamente in occasione di eventi terribili come la tempesta Vaia e l’epidemia da bostrico in atto. “I boschi hanno una funzione sociale, ambientale, paesaggistica ed economica. Sono una vera e propria risorsa, che la nostra comunità considera la propria seconda casa” osserva l’assessore provinciale competente Roberto Failoni, ricordando come le foreste abbiano anche uno scopo protettivo per la conservazione del suolo da erosione, oltre che rispetto a pericoli naturali come valanghe e caduta massi.
A 5 anni dalla tempesta Vaia, il Trentino porta ancora i
segni della devastazione. Ma anche della “riconquista” del bosco. L’evento
meteo di fine ottobre 2018 aveva causato 4 milioni di metri cubi di alberi
schiantati su 20mila ettari, oltre a frane e smottamenti. È seguito l’attacco
da parte del bostrico: il coleottero si è diffuso a partire dalle aree “ferite”
e raggiungendo l’intero territorio provinciale dove gli alberi uccisi (in
particolare piante di abete rosso) hanno raggiunto quota 2 milioni di metri
cubi su 10mila ettari. Il bilancio finale, secondo il Servizio Foreste -
potrebbe superare quello della tempesta. Va comunque detto che, nonostante la
“conta dei danni” del 2023 sia tutt’ora in corso, un dato confortante viene
trasmesso dall’Ufficio fitosanitario del Servizio Agricoltura: le popolazioni
del bostrico in Trentino appaiono in flessione, con una riduzione delle catture
dello scorso anno di circa il 18% rispetto al 2022.
Intanto, molto è stato fatto per ripristinare, risarcire e ricostruire anche
grazie al lavoro di 130 operai forestali dipendenti del Servizio foreste che,
oltre ad occuparsi anche della gestione degli oltre 5.400 chilometri di strade
forestali del Trentino, ogni anno mettono a dimora 400mila piantine.
Come detto, il bosco è anche un’importante risorsa economica per tutte le
aziende della filiera foresta-legno: 220 imprese sono specializzate nelle
utilizzazioni forestali e 126 si occupano di segagione. Se a queste aggiungiamo
tutte le aziende dell’indotto, si può ben comprendere l’importanza di questo
settore per l’economia provinciale.
Buona parte del “legname tondo” commercializzato in Trentino transita
attraverso il “Portale del Legno”: un sistema che offre un modello digitale
delle vendite, preso a modello da tutte le Regioni italiane. Si tratta di
risorse fondamentali per molti enti pubblici: il 2024 si è aperto con buone
prospettive di ricavi grazie a un aumento significativo dei prezzi rispetto al
2023, anche a causa delle difficoltà di importazione da Austria e Germania.