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Formaggio marchiato Val di Non, Concast dice la sua

mer 27 mar 2024 14:03 • Dalla redazione

Il presidente Albasini: “Lavoriamo per la sicurezza alimentare affinché non succedano più tragedie come quelle della famiglia Maestri”

TRENTO. “Il Caseificio di Coredo e il Gruppo Formaggi del Trentino esprimono grande rammarico per aver riacceso il dolore comprensibilmente mai sopito della famiglia coinvolta” inizia così il comunicato stampa con il quale Concast tenta di arginare la valanga di polemiche seguite alla notizia del rilascio del marchio da parte di Apt Val di Non al ‘Val di Non Fresco Formaggio Nostrano’. 

Nella nota il consorzio spiega come “quanto avvenuto sei anni fa” (l’intossicazione di un bambino di Coredo in Trentino, caduto in stato neurovegetativo a 4 anni per aver mangiato del formaggio contaminato dal batterio dell’escherechia coli prodotto dal Caseificio di Coredo) abbia contribuito a rinnovare “il forte impegno da parte di tutti gli attori del sistema di produzione di latte e formaggio associati alla Cooperazione Trentina per incrementare quanto più possibile i meccanismi di prevenzione e di sicurezza alimentare, andando ben oltre quelli indicati dalle normali prassi” e come il ‘Val di Non Fresco Formaggio Nostrano’, presentato nei giorni scorsi, sia realizzato “lavorando latte pastorizzato”.

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“Un formaggio – si legge - che sarà prodotto in sicurezza in tutti i caseifici della Val di Non, non soltanto in quello che l’ha tenuto a battesimo” e cioè quello di Coredo.

“Anzi, alla base del progetto c’è una regia strategica, tecnica e commerciale di Concast che ha uniformato un sistema di produzione e di controlli attentamente codificati attraverso specifici studi e analisi realizzati con la collaborazione dei più qualificati enti di ricerca” si aggiunge descrivendo tutte le attività portate avanti dai caseifici per la sicurezza alimentare dei formaggi a latte crudo, quali l’implementazione delle analisi sul prodotto finito prima dell’entrata in commercio, la prevenzione nelle stalle, i controlli e l’informazione ai consumatori.

Il commento finale è lasciato al presidente di Concast – Formaggi Trentini Stefano Albasini. “Consapevoli che nulla potrà lenire il dolore immenso provocato alla famiglia Maestri – afferma il presidente -, quello che possiamo fare è produrre formaggio con sempre maggiore attenzione alla qualità e salubrità, affinché simili tragedie non accadano più. Questo abbiamo cercato di fare in questi sei anni, anche mettendo a fattor comune le conoscenze e i progressi man mano sperimentati nel sistema, e continueremo a farlo con sempre maggiore convinzione e impegno. Credo che nessuno auspichi la chiusura dei caseifici, che sono patrimoni delle nostre comunità, presidi insostituibili per sostenere una economia di montagna di grande valore”. 



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