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SOS Acqua

L'architettura che fa risparmiare

mar 11 gen 2022 11:01 • By: Fabrizio Brida

Alla scoperta delle tecnologie che permettono di ridurre consumi e sprechi

La bella immagine di un'antica segheria (ph. Sandro de Manincor)

Nel corso dei secoli, in ogni parte del mondo, l’uomo è riuscito a trovare metodi sempre più efficaci e innovativi per la raccolta, l’accumulo e il risparmio dell’acqua. Oggi, in Trentino, esistono diverse soluzioni architettoniche finalizzate alla limitazione del suo consumo, come ad esempio le tecnologie che consentono di riutilizzare l’acqua piovana per gli scarichi del wc. Ma, come spiega il presidente dell’Ordine degli Architetti di Trento Marco Giovanazzi, da noi esiste anche il problema opposto. «Spesso dobbiamo “proteggerci” dall’acqua - spiega -. Mi riferisco soprattutto ai temporali estivi, o ai periodi di piogge intense. Il problema nasce dalla troppa superficie impermeabile, che non consente al terreno di assorbire l’acqua e così tutto va a finire nelle acque bianche. Per questo è necessario ridurre al minimo le aree in cui il terreno non è permeabile». In questo senso, quali sono le soluzioni? «Esistono delle tecnologie, utilizzate ad esempio nella pavimentazione dei parcheggi, che consentono un maggior assorbimento da parte del terreno - rivela Giovanazzi -. Ultimamente stanno prendendo piede, inoltre, i “tetti verdi”, una soluzione utilizzata principalmente in città, che consiste nel prevedere della vegetazione sopra i tetti degli edifici per permettere, soprattutto nel periodo estivo, di assorbire un po’ alla volta l’acqua. Lo scopo è infatti quello di dilazionare nel tempo la quantità d’acqua che il terreno deve assimilare». Un modo, dunque, per far defluire l’acqua più lentamente. A sottolinearne l’importanza è anche l’architetto Carlotta Cocco, esperta del settore e in progettazioni attente alla salvaguardia dell’ambiente e rispondenti ai protocolli Leed (Leadership in Energy and Environmental Design) per la valutazione di costruzioni ambientalmente sostenibili. «Si tratta di realizzare progetti che, attraverso la tecnologia ad alta efficienza, prestino attenzione alle risorse naturali - spiega l’architetto Cocco -. Per quanto riguarda l’acqua, parliamo in particolare di apparecchiature che ne limitano il consumo, come i rubinetti della cucina e l’acqua di processo per l’uso dei macchinari. Un altro aspetto fondamentale è il riutilizzo dell’acqua, rimettendola nel ciclo d’uso grazie alla tecnologia che aiuta a filtrarla e a pulirla, aumentandone la qualità. Così si può riutilizzare l’acqua dei tetti, dei piazzali, della cucina, degli elettrodomestici, senza la necessità di ricorrere all’acqua potabile». Il fatto di favorire l’infiltrazione dell’acqua nel terreno per alimentare le falde, è importante anche per migliorare il microclima, su cui influisce in particolar modo la progettazione urbana del verde. Nonostante, in generale, sul nostro territorio non ci sia carenza d’acqua, secondo Carlotta Cocco si potrebbe fare di più per risparmiarla e raccoglierla. Anche, eventualmente, per aiutare chi ne avesse bisogno. «Noi, giustamente, riteniamo di essere fortunati perché di acqua ne abbiamo - sono le parole dell’architetto - senza pensare però che in realtà l’ecosistema umano ha bisogno che tutti raccolgano acqua. Credo si possa fare molto di più, per essere anche d’aiuto agli altri: l’idea è di raccogliere qui per portare altrove». E per fare in modo che la «magia contenuta nell’acqua» possa toccare davvero ogni angolo di questo pianeta.


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