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Cambiamento climatico: ma cosa sta cambiando, in particolare?

Si tratta proprio di vivere in un mondo diverso, con cambiamenti anche nelle circolazioni atmosferiche

Cambiamento climatico: ma cosa sta cambiando, in particolare?
  • lun 22 dic 2025 09:34

Avete notato che negli ultimi anni il termine “effetto serra” per descrivere il cambiamento climatico è quasi scomparso? A un certo punto, il termine è stato sostituito da “riscaldamento globale” (global warming in inglese) ma di recente si è passati addirittura ad un terzo modo di descrivere le mutazioni in corso: si usa dire “cambiamento climatico” (climate change) mentre qualcuno propone di usare “crisi climatica” in aggiunta alle altre crisi in corso.

Non voglio fare il sofista, ma solo soffermarmi sull’aspetto scientifico: dietro a questi termini ci sono infatti (purtroppo) delle scoperte via via più avanzate sul tema che nel corso degli anni hanno fatto aggiustare la mira agli scienziati. Se nella comunità scientifica è sempre stato fuor di dubbio che il riscaldamento in corso sia dovuto ai gas serra emessi dall’umanità, le incertezze restano sugli effetti. Perché non si tratta solo di vivere in un mondo più caldo.

Si tratta proprio di vivere in un mondo diverso, con cambiamenti anche nelle circolazioni atmosferiche. E proprio per questo si è cambiato il modo di descrivere quel che sta accadendo. Magari, aggiungo, si fosse trattato “solo” di effetto serra: se il nuovo clima diventasse “solo” più caldo, per noi trentini, molto cinicamente, potrebbe anche essere un vantaggio; certo, coltiveremo le mele a quote più alte, ma risparmieremmo riscaldamento. E fauna e flora forse si adatterebbero salendo di quota, se l’aumento fosse lento e graduale. Purtroppo, però, no, non sta accadendo questo.

Perché, come molti di voi avranno percepito anche senza l’uso di strumenti, non stiamo vedendo solo un Trentino repentinamente più caldo del passato. Stanno cambiando pure altre cose: e per questo ora è più corretto parlare di cambiamento climatico, piuttosto che di “effetto serra”. Ma cosa sta cambiando, in particolare? Vediamo.

In primis, l’aumento di temperatura a livello mondiale non è omogeneo. Nel Mar Glaciale Artico, oggi il ghiaccio marino è molto inferiore al passato. E il ghiaccio, come noto, è bianco e riflette i raggi solari, mantenendo il clima rigido. Ma se di ghiaccio oggi non ce n’è più, e c’è solo mare aperto, il Sole riesce a scaldare l’Artico molto più che in passato.

In poche parole, l’Artico si è scaldato moltissimo (basti pensare che oggi, mentre sto scrivendo, al Polo Nord ci sono anomalie calde che superano i 10° dalla media di 30 anni fa) mentre all’Equatore l’aumento termico sì, c’è stato, ma non così elevato come al Polo. Il problema è che proprio la differenza di temperatura fra il Polo e l’Equatore genera la cosiddetta corrente a getto in alta quota, che è il vero “motore” del nostro meteo. Si tratta di un forte vento che soffia attorno ai 9.000 metri da ovest verso est, che scaturisce proprio per la differente densità delle colonne d’aria sul Polo (aria fredda, pesante, schiacciata al suolo: in quota c’è bassa pressione) e sull’Equatore (aria calda, leggera, che tende a salire: in quota c’è quindi pressione piuttosto alta).

post-img

Nel mondo del passato, la forte differenza di temperatura fra Polo ed Equatore generava una corrente a getto forte, rettilinea: il nostro meteo era più mutevole, comandato da forti venti da ovest. Un esempio? L’anticiclone delle Azzorre, che proveniva proprio da ovest portandoci in estate aria atlantica calda, ma godibile. I contrasti, muovendosi l’aria circa sulla stessa latitudine, erano ammorbiditi. Oggi invece, per i motivi descritti sopra, la differenza di temperatura fra Polo ed Equatore si è ridotta e così la corrente a getto si è indebolita, rallentata, serpeggiando da nord a sud come un fiume in pianura ed evolvendo più lentamente. L’anticiclone africano, in arrivo da sud, è l’emblema di questo nuovo clima, che vede fasi meteorologiche più persistenti (un paradossale aumento di siccità, viste le temperature più alte, ma anche di alluvioni, perché più l’aria è calda, più contiene umidità).

Nell’immagine, ho riassunto questo complesso cambiamento con un cono gelato che sta colando: se in passato il cono (il mondo) era più freddo, il gelato non colava e l’aria si muoveva lungo i paralleli; oggi, in un mondo più caldo, il gelato cola lungo i meridiani (e paradossalmente per questo, portando qualche volta un po’ di freddo molto a sud). Temi complessi, ma spero di aver portato qualche chiarimento e spunto di riflessione sul nostro clima, che sta cambiando a una velocità sempre maggiore. 

 
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