TORINO. Slow Food Terre del Noce è stata tra le realtà protagoniste della presenza del Trentino a Terra Madre 2024. Nella quindicesima edizione della manifestazione più di 300mila persone hanno raggiunto Parco Dora a Torino dove si sono incontrate le Comunità del cibo di tutto il mondo. Delegati provenienti dai 160 paesi in cui oggi opera Slow Food per confrontarsi e dialogare sul futuro del cibo buono, pulito e giusto e le sue interconnessioni in una situazione geopolitica sempre più complesse. Tra centinaia di laboratori del gusto, conferenze e un grandissimo mercato, importanti anche le testimonianze giunte dalla Val di Non, dalla Val di Sole e dalla Val di Peio grazie all’impegno della Condotta Slow Food locale.
In primo luogo, e non poteva essere diversamente considerata la stagione appena conclusa, il complesso tema delle malghe e degli alpeggi e della filiera del latte. Antonio Maini, sindaco di Caldes e componente del consiglio regionale di Slow Food, ha partecipato a un dibattito dedicato al rapporto tra malghe e turismo, presentando al pubblico di Terra Madre il progetto dell’asta dei formaggi come strumento di valorizzazione del prodotto di alpeggio. È intervenuto ricordando, al contempo l’importanza del dialogo per affrontare le sfide del futuro di questo settore. Si è parlato del ruolo del sistema malghe nel generare benefici positivi non solo per chi di malga vive e per le comunità locali ma per il turismo e, in generale, anche per il fondovalle che gode delle attività ecosistemiche.
Il MMAPE – Mulino Museo dell’ape di Croviana ha mostrato un altro aspetto della collaborazione positiva tra uomo e natura in alta montagna. Nel Laboratorio del gusto dedicato al miele di alta montagna alpina Presidio Slow Food, attraverso la degustazione dei mieli di apicoltori solandri, si è parlato del fondamentale ruolo che hanno le api portate in montagna dagli apicoltori per l’impollinazione alle alte quote.
Un’attività umana difficile e rischiosa (basta qualche giorno di maltempo per perdere la produzione dell’intera stagione) ma importantissima per la biodiversità.
Dalla Val di Peio è arrivata a Terra Madre l’esperienza del Caseificio Turnario. Ilaria Della Giovanna, una dei tre soci dell’ultimo turnario del Trentino, è stata ospite di una conferenza nell’arena degli incontri internazionali dal titolo “Domini collettivi: territori di vita per la tutela della biodiversità” che ha visto confrontarsi sul tema, coordinati da Luca Martinelli di Atraeconomia, anche Marta Villa, antropologa dell’Università di Trento e Maurizio Tondolo, direttore dell’Ecomuseo delle Acque del Gemonese in Friuli Venezia Giulia. Il Turnario è stato anche protagonista di un servizio del Tg3 nazionale in collegamento da Torino, proprio a testimonianza dell’unicità di questo modello che sopravvive ancora oggi non come reliquia di un mondo ormai passato, ma come laboratorio di futuro nel proporci l’attualità di valori come la solidarietà e la collaborazione all’interno delle comunità montane. Da Peio anche un’acqua di fonte degustata nel laboratorio idrosommelier proposto dal MUSE – Museo delle Scienze di Trento alla scoperta di questo bene comune così prezioso. La filiera del latte è stata presente anche in altri incontri organizzati da Slow Food Trentino, in particolare il Trentingrana di alpeggio Presidio Slow Food del Caseificio Presanella e Cercen, e i formaggi di sola razza grigio alpina prodotti dalla famiglia Rosati nell’azienda agricola Sicherhof in Val di Non, legati al nuovo progetto Slow Food dei prati stabili.
Testimone di un mondo del vino che cambia con uno sguardo alle sfide del futuro, Lorenzo Zadra che ha condotto un laboratorio dedicato ai vini eroici della Val di Non, con uno sguardo all’autoctono Groppello di Revò e uno alle varietà Piwi, entrambe possibili soluzioni alle esigenze di una viticoltura che deve affrontare il tema della sostenibilità economica e ambientale. Nell’occasione è stata ripercorsa l’edizione 2024 di Eroica Val di Non, la manifestazione voluta dal Comune di Novella per far conoscere a incontrare gli uomini e i vini di montagna.
Le attività si sono svolte nello Spazio Slow Food Trentino, realizzato grazie alla collaborazione con Trentino Marketing, che ha proposto un fitto calendario di laboratori, degustazioni e conferenze dedicate agli ecosistemi della nostra provincia, dai paesaggi terrazzati ai laghi e fiumi, dall’agricoltura periurbana e di fondo valle alle malghe e alle aziende agricole di montagna. Più di quaranta appuntamenti frutto dell’impegno dei volontari e degli attivisti di Slow Food, tra loro Nely Webber, presidente Slow Food Terre del Noce: “Portare la voce e le peculiarità delle nostre valli, le valli del Noce, a Terra Madre è stato davvero significativo. Abbiamo evidenziato quanta importanza ha il lavoro agricolo e il paesaggio rurale, così come abbiamo provato ad indicare strade per preservare ed aiutare le comunità agricole.”
