mar 10 dic 2024 10:12 • By: Alberto Mosca
Si è espresso il 45,7% degli aventi diritto. Il sì al 98,5%. Il commento del sindaco-presidente Martin Slaifer Ziller
VAL DI NON. Alla fine, forse, la montagna ha partorito il topolino. O nel caso l’orsacchiotto. Dopo 15 giorni di seggi aperti, la Val di Non segna un’affluenza generale del 45,7%, con 14.153 votanti. Tanti se guardiamo il numero in sé, ma meno del necessario, meno di quanto ci si poteva e forse doveva aspettarsi.
Che poi, di questa percentuale di votanti, ben il 98,5% si sia espressa favorevolmente a considerare orsi e lupi pericolosi, non cambia la sostanza delle cose. Fatto il conto, a votare “sì” è stato il 45,05% degli aventi diritto al voto. Non è la maggioranza.
La maggior parte dei nonesi non si è espressa, chi per pigrizia, chi per abitudine, chi perché considerava il problema non così importante o lo stesso voto inutile.
Peccato, perché sempre, quando se ne ha la possibilità, si deve esprimere la propria opinione. Al seggio si poteva consegnare un voto, un non-voto, una protesta; ma il gesto di recarsi alle urne rappresenta quel senso di partecipazione che è l’essenza della libertà.
Non ha forse funzionato il sistema di voto, spalmato su tanti giorni e quindi dispersivo, sebbene indubbiamente di più facile gestione: tuttavia, manca la controprova.
Magari con uno, due giorni di votazione “concentrata”, forse sarebbe andata anche peggio.
Andiamo ai numeri: la più alta affluenza si è registrata a Bresimo con il 67,65%, la più bassa a Ton, con un miserabile 29,79%; in mezzo tre comuni sopra la soglia del 60%, che potremmo dire della sicurezza democratica, ovvero Cis (61), Livo (65), Rumo (61), Sporminore (61); il resto naviga tra il 33,53% di Cavareno e il 57,18% di Sanzeno.
Il voto aumenta nei comuni più vicini alla Val di Sole, comunque in quelli più toccati dal problema, in quelli, come Sporminore, in cui alcuni episodi sono freschi; colpisce il magro 46,8% di Ville d’Anaunia e il più stitico 43,16% di Contà, oltre al 38,11% del capoluogo Cles.
In questo senso, in chiusura, una parola di elogio “politico” va spesa per quei 204 che si sono recati al seggio per dire “no”; contro ogni evidenza, ogni speranza di vittoria, ogni narrazione mainstream, questi eroi della partecipazione popolare si sono presi la briga di votare per dire la propria, nonostante tutto.
“La nostra aspettativa era più alta", commenta Martin Slaifer Ziller, sindaco di Sanzeno e presidente della Comunità della Val di Non. "Forse lo strumento non è stato ben capito, come talvolta capita con le cose nuove; ma teniamo buono il dato di oltre 14mila persone che hanno espresso la propria idea e andiamo avanti con il nostro lavoro, portando il problema dei grandi carnivori all’attenzione dei decisori politici statali ed europei”.
E sulla opportunità di utilizzare un voto “dilatato” in 15 giorni Slaifer Ziller commenta: “Temo che con il voto concentrato nei classici due giorni l’affluenza avrebbe potuto anche essere peggiore; comunque, la modalità classica ci avrebbe creato difficoltà con la gestione delle operazioni di voto. In questo senso rivolgo il mio ringraziamento alle amministrazioni comunali per il sostegno offerto. Guardiamo il bicchiere mezzo pieno”.