lun 23 dic 2024 09:12 • Dalla redazione
In media 2,2 ore ai fornelli e 8 commensali, oltre otto su dieci scelgono prodotti italiani
TRENTO. Le famiglie italiane
spenderanno quest’anno 108 euro per il pranzo di Natale, che l’88% consumerà in
casa propria o di parenti e amici, con una media di 8 invitati. È quanto emerge
dall’indagine Coldiretti/Ixe’ sul momento clou delle festività natalizie che
conferma la tendenza tradizionale a trascorrrere l’appuntamento del 25 dicembre
tra le mura domestiche e in famiglia.
Se il budget quest’anno è in leggera diminuzione rispetto al 2023 (-6%), la maggioranza relativa delle famiglie (30%) prevede di spendere – rileva Coldiretti - tra i 50 e i 100 euro, mentre il 23% si spingerà fino a 150 euro, l’11% a 200 euro e il 4% arriverà a 300 euro (con un altro 4% che supererà tale cifra). Solo il 10% manterrà i costi sotto i 30 euro, il 13% tra i 30 e i 50 euro, mentre un 5% preferisce non fornire una risposta.
Ma non mancano anche
evidenti differenze territoriali, con le punte estreme rappresentate da un Sud
che vedrà una media di 121 euro a famiglia e un Nord Ovest che si fermerà a 96
euro.
Chi preparerà il pranzo di Natale passerà in media 2,2 ore ai fornelli,
in netto calo rispetto alla media degli anni precedenti, secondo
Coldiretti/Ixe’. Se la stragrande maggioranza degli italiani trascorrerà il pasto
natalizio in casa, tra un 55% che resterà tra le proprie mura domestiche e un
33% che si recherà da amici e parenti, non manca un 9% che sceglierà un
ristorante o un agriturismo, mentre il resto deciderà all’ultimo momento.
Nelle scelte dei menu vince ancora una volta la tradizione – afferma Coldiretti
Trentino Alto Adige-, dalla pasta fresca in brodo agli arrosti, mentre sul
fronte dei dolci si registra una tendenza al fai da te in quasi la metà delle
case (47%) dove si prepareranno i dolci della tradizione delle singole regioni.
Nei calici, grande protagonista lo spumante, che non mancherà nell’83% delle
tavole.
Nelle preferenze alimentari delle feste si registra comunque una netta
tendenza “patriottica” con l’82% che sceglierà prodotti di origine nazionale,
di cui un 30% si indirizzerà verso prevalentemente locali, mentre il restante
18% deciderà più in base al prezzo, secondo Coldiretti/Ixe’.
Un fenomeno importante – conclude Coldiretti Trentino Alto Adige–
poiché acquistando italiano si contribuisce a sostenere l’economia e il lavoro
in un momento difficile per l’economia nazionale, considerando le guerre e le
tensioni internazionali.