dom 23 feb 2025 09:02 • By: Alberto Mosca
Numerose opere anauni nel volume che raccoglie decenni di affreschi staccati in Trentino
TRENTO. È stato presentato lo scorso sabato 22 febbraio il volume "L’arte che visse due volte. Il distacco dei dipinti murali in Trentino", a cura dell'Ufficio per i beni storico-artistici dell'UMSt soprintendenza per i beni e le attività culturali. Il volume è stato illustrato da Luca Gabrielli, direttore dell’Ufficio per i beni storico-artistici, nonché da Chiara Facchin, funzionaria dello stesso Ufficio, Lucia Giovannini, restauratrice del Laboratorio per i beni storico-artistici e da Michelangelo Lupo, architetto e storico dell’arte.
All’interno del volume non mancano dipinti murali staccati dalla loro sede originaria, provenienti dalla Val di Non. Vediamoli insieme, partendo dalla chiesa di santo Stefano di Cloz, con una Madonna allattante e una Santa Caterina d’Alessandria opera di un pittore dell’Italia settentrionale attivo nell’ultimo quarto del XIV secolo; quindi a Livo, dove su un edificio privato si trovava un San Bernardino da Siena, opera di ambito trentino realizzata nel 1460. Da Pavillo, su casa Menapace abbiamo una Madonna con il Bambino in trono tra i santi Giovanni evangelista e Antonio Abate realizzati da un pittore tirolese nell’ultimo decennio del XV secolo-inizio del XVI secolo.
Quindi nel santuario di San Romedio, al cui interno sono ancora oggi visibili alcuni affreschi distaccati: tra gli altri una Madonna con Gesù Bambino in trono e figura, opera di ambito altoatesino della fine del XIII secolo.
Arriviamo così a Terres: nella vecchia chiesa di san Giorgio si trovata un’opera del Maestro di Sommacampagna, realizzata tra settimo e nono decennio del XIV secolo e raffigurante San Giorgio e la principessa.
Infine, a Tres, dalla chiesa di sant’Agnese, abbiamo una Ultima cena opera del 1476 di Giovanni e Battista Baschenis, mentre dalla chiesa di sant’Orsola e compagne di Tuenno un Gesù Cristo crocifisso con la Madonna, Maria Maddalena (o Maria di Cleofa) e san Giuseppe, opera di ambito trentino della seconda metà del XV secolo e un Santo papa in trono, forse san Gregorio Magno, opera di ambito lombardo del 1490-1510.