OSSANA. L'11 febbraio, noi ragazzi del quinto anno del Cfp Enaip Alberghiero di Ossana, siamo partiti con il "Treno della Memoria" per un viaggio che ci ha portato nei luoghi più simbolici della storia della Seconda guerra mondiale.
Dopo un lungo tragitto in autobus siamo giunti a Berlino, dove abbiamo iniziato il nostro percorso di memoria con una visita ai luoghi che raccontano la brutalità dell'Olocausto e la sofferenza delle vittime. Il nostro primo giorno in Germania è stato dedicato alla visita del campo di concentramento femminile di Ravensbrück.
Siamo stati accompagnati da una
guida che ci ha raccontato le drammatiche storie delle prigioniere. Il cielo
grigio e la neve che scendeva incessante hanno reso l’atmosfera ancora più
pesante e commovente, mentre camminavamo da una baracca all’altra, sentendo il
peso della storia sotto i nostri passi. La neve che si depositava lentamente
sul terreno ha aggiunto una sensazione di realtà che difficilmente
dimenticheremo.
Oltre a Ravensbrück, abbiamo visitato i memoriali degli ebrei
assassinati d’Europa e dell’olocausto; abbiamo visto il Reichstag, simbolo
della democrazia tedesca e della sua storia travagliata. In seguito, abbiamo raggiunto
la porta di Brandeburgo e il Muro di Berlino, testimoni della
divisione e della riunificazione della Germania. Gli ultimi tre giorni del
nostro viaggio li abbiamo trascorsi a Cracovia, una città ricca di storia
e cultura. Abbiamo avuto la possibilità di passeggiare nel ghetto ebraico e di
visitare la fabbrica di Schindler, dove ci ha accolto una guida che ci ha
spiegato l’importanza di Oskar Schindler nella salvezza di oltre mille
ebrei. Il nostro viaggio si è concluso
con la visita ai due campi di concentramento più tristemente
noti: Auschwitz e Birkenau. Mentre ad Auschwitz il museo e
le baracche di mattoni raccontano la storia in modo meno crudo, Birkenau ci ha
colpiti per la sua straordinaria conservazione: una visione realistica di ciò
che accadeva in quel luogo, la percezione intensa della sofferenza di chi ha
vissuto quel luogo.
Tutti noi, di fronte a quella visione e all'ascolto delle
testimonianze, abbiamo cercato di immaginare quella situazione, ma non ci siamo
riusciti. Non riuscivamo a concepire che quelle atrocità fossero accadute
proprio in quel luogo, dove noi stavamo camminando o dove i nostri piedi erano
appoggiati. Ci ha pervasi il disagio, poi la tristezza e la rabbia. Questo
viaggio ha lasciato in noi tutti un segno indelebile, non solo ricordandoci
l'importanza di non dimenticare, ma facendoci anche capire che possiamo fare
qualcosa per migliorare. Abbiamo imparato a dare importanza alle cose che
possediamo e alle persone che amiamo, oltre a comprendere la necessità di non
pensare solo a noi stessi quando si verifica un'ingiustizia.
