lun 24 mar 2025 14:03 • Dalla redazione
In due giornate ben poco primaverili, oltre 300 persone hanno accolto l'invito del FAI
VERVÒ. Nonostante le bizze di un tempo incerto, ma che tutto sommato ha retto, le Giornate FAI di Primavera del 22-23 marzo, nella cornice di Vervò sono state un successo. Oltre 300 le persone che hanno accolto l’invito del Gruppo FAI Val di Sole e Val di Non, che ha proposto una visita intitolata “Vervò: luoghi speciali e gente d’ingegno”.
Un’esperienza tra storia, arte, paesaggio e sapere artigiano, che ha conquistato un pubblico ormai abituato alla bontà delle proposte offerte nei due appuntamenti primaverile e autunnale.
Scoperte fatte nelle due chiese del paese, quella dell’Assunta con gli affreschi di Dario Wolf (1901-1971), e quella suggestiva di san Martino, con l’attigua cappella di san Sebastiano, il campanile con il grande san Cristoforo del 1430, il camposanto e a poca distanza un interessante sito archeologico. Si tratta dei resti del “castrum Vervassium”, importante sito che va dalla preistoria all’età altomedievale. Il tutto in una cornice paesaggistica straordinaria, sul ciglio dello sperone roccioso che sovrasta lo strapiombo della Pongaiola.
Quindi, grande interesse hanno riscosso la casa e la bottega del maestro fornelaro Ferruccio Marinelli, che ha svelato qualche segreto dell'antica arte della realizzazione delle stufe ad olle, famose in tutto il mondo.