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Pinzolo firma la Carta di Amalfi

Nasce un nuovo rapporto tra destinazioni turistiche e comunità residenti

Pinzolo firma la Carta di Amalfi

AMALFI. È stata siglata la “Carta di Amalfi” per un nuovo rapporto tra destinazioni turistiche e comunità residenti. Oltre 25 tra sindaci e amministratori pubblici si sono ritrovati nelle giornate del 3 e del 4 aprile all’Arsenale di Amalfi per discutere di temi cruciali per il turismo quali ospitalità e residenzialità, fiscalità, mobilità e sicurezza, e spazi pubblici. Il dibattito si è svolto nella cornice del Summit nazionale “Destinazioni e Comunità per un Turismo più sostenibile” promosso dalla Repubblica Marinara insieme alle Città di Arzachena (Porto Cervo), Capri, Cortina d’Ampezzo, Courmayeur, Pinzolo (Madonna di Campiglio) e Polignano a Mare, sotto il patrocinio di ANCI Campania.

Durante il summit si è evidenziata la necessità di riforme per i comuni turistici, da un miglior allineamento strategico a un modello di sviluppo sostenibile e inclusivo. Altri temi sono stati l'urgenza di regolare i flussi turistici e di rivedere i quadri orari dei collegamenti marittimi e la necessità di ripensare le regole del turismo per conciliare crescita economica e vivibilità oltre che i problemi legati all'IMU per le seconde case, per le quali si è sollecitata maggiore chiarezza legislativa.

Si è poi lanciata la proposta di istituire delle Zone Turistiche Speciali (ZTS), caratterizzate da un’affluenza turistica che eccede sistematicamente la capacità ricettiva, infrastrutturale e di ordine pubblico dei territori interessati impattando sull’equilibrio economico, sociale e ambientale locale.

I sindaci dei Comuni situati in queste aree avrebbero così poteri speciali riconosciuti per gestire la circolazione, l'accesso alle zone turistiche e i flussi di pedonali. Potrebbero, ad esempio, limitare l'accesso a certe aree o regolare gli orari di ingresso, con ordinanze motivate e basandosi su dati documentati di pressione turistica.

Si tratta di sfide che coinvolgono comuni con necessità “particolari” distribuiti indifferentemente tra Nord, Sud e Isole, diversi tra loro ma accomunati dalle stesse opportunità e criticità. Comuni che, a differenza di tutti gli altri, si trovano a dover gestire picchi di presenze sul territorio significativamente superiori al totale della popolazione residente, con considerevoli impatti sulla comunità, sulla tenuta dei servizi pubblici e delle infrastrutture, nonché sulla sicurezza stessa della destinazione.

Per tutti i soggetti aderenti al patto, infatti, il concetto fondamentale è quello del gioco di squadra quale ingrediente irrinunciabile per affrontare e vincere le sfide del turismo.

“Siamo ben consapevoli – afferma il sindaco di Pinzolo Michele Cereghini - del valore e dell’importanza del turismo per la crescita dei nostri territori ma siamo altrettanto consapevoli della necessità di un garantire benessere ai nostri residenti. Per questo chiediamo al Governo, alle Regioni e alle Province autonome di dotarci di misure che ci aiutino a poter consentire la migliore visita e fruizione alle località e al tempo stesso garantire la vivibilità per chi vi abita, vi soggiorna e vi lavora.

È il concetto di turismo di qualità quello che noi vogliamo garantire e preservare”.

Altro tema centrale riguarda la gestione dei picchi, per cui è necessario poter incidere sulla redistribuzione dei numeri e un controllo più efficace degli arrivi.

Tra le principali proposte i Comuni della neonata rete richiedono: Poteri normativi per fronteggiare la gestione dei “picchi” nelle loro località, ovvero l’ottimizzazione degli arrivi di veicoli, treni, imbarcazioni, attraverso forme di concertazione con gli enti locali che tengano conto degli spazi disponibili e delle infrastrutture di ricezione effettivamente esistenti; Strumenti per disciplinare l’offerta di posti letto turistici evitandone la concentrazione in zone che dimostrano elevati “indici di turisticità”; Maggiore flessibilità nelle assunzioni di personale a tempo determinato - in particolare per il controllo del territori – e più in generale di personale per la gestione degli elevati afflussi – quali ad esempio, personale preposto all’informazione turistica e alla pulizia dei luoghi - oggi agganciate a vincoli anacronistici e assolutamente non rispondenti alle esigenze dei Comuni turistici; Maggiore flessibilità nella fiscalità locale per avere leve finanziarie idonee a gestire le esigenze connesse con i significativi flussi turistici.

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