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Spopolamento, si auspicano misure anche per le frazioni escluse

Dibattito sulla misura della Giunta provinciale a contrasto del fenomeno. A fine mese il bando

Spopolamento, si auspicano misure anche per le frazioni escluse

VALLI DEL NOCE. Trentatré comuni del Trentino sono a rischio spopolamento. Per questo la giunta provinciale ha varato un’iniziativa per contrastare il fenomeno: chi decide di acquistare e ristrutturare un immobile in uno di questi comuni potrà ricevere un contributo a fondo perduto dal 35% al 40% dell'investimento. In Val di Non i territori interessati sono Bresimo, Cis, Livo, Rumo, Novella e Dambel. E poi c’è la Val di Sole, dove si sono individuati tra i beneficiari comuni turistici come Vermiglio e Peio oltre che Rabbi.

Un aspetto questo che ha sollevato alcune riflessioni tra chi, nell’ultimo anno, ha deciso, per vari motivi, di acquistare casa e di trasferirsi in terra solandra per costruire il proprio progetto di vita. Senza, però, poter auspicare di poter ottenere questo finanziamento perché l’immobile in questione non sorge nell’elenco dei comuni “fortunati” sebbene si trovi una frazione di alta montagna, come Menas od Ortisè che, negli anni, hanno subito un esodo inesorabile.

Ed è proprio di questo tono la questione che pone uno dei nostri lettori che, pur convenendo come l’iniziativa della Giunta provinciale sia ammirevole, sottolinea come “sarebbe importante poter includere alcune frazioni che sono in via di spopolamento, ma appartengono a comuni che non lo sono”. “Nelle valli trentine – afferma - vi sono alcune piccole frazioni che sono distanti dal Comune di appartenenza e da decenni sono in forte spopolamento, anche per via dei servizi ridotti. Per esempio, in Val di Sole Ortisè e Menas appartengono al comune di Mezzana, ma li separa una strada di montagna lunga e tortuosa che fa sì che le due località abbiano dinamiche demografiche sensibilmente diverse dal loro Comune di riferimento. Del tutto simili le situazioni delle frazioni di Termenago e Castello, nel comune di Pellizzano. Sarebbe buona cosa – conclude - che questi incentivi siano estesi alle frazioni isolate per poter contrastare il loro spopolamento che avviene ormai da tempo”.

I contributi sono stabiliti secondo due criteri principali: l’indice di decremento demografico dei comuni più un indicatore composito di “turisticità” che scaturisce dal rapporto tra presenze turistiche e popolazione residente e dal rapporto fra le presenze turistiche e la media delle presenze turistiche in provincia. L’amministrazione provinciale, che entro fine mese intende pubblicare il bando, ha già aperto alla possibilità di apportare eventuali correttivi e di ampliare, in futuro, la misura anche ai territori con trend demografico non negativo, in base all’interesse concreto che emergerà rispetto alla pubblicazione del bando.

 

 

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