TRENTO. Della serie 'Fratelli coltelli', per approvare il terzo mandato per il presidente della provincia serviva un voto e ne sono arrivati due. Sono stati i consiglieri Daldoss e Girardi a portare i sì decisivi, lasciando quindi il gruppo di FdI che aveva dato indicazioni di voto contrario. La votazione è avvenuta stamattina, mercoledì 9 aprile. Il ddl è passato così con 19 sì e 16 no.
Daldoss e Girardi hanno quindi lasciato il partito nel quale sono stati eletti nel 2023: “Abbiamo aderito a Fratelli d'Italia due anni fa – si legge in una nota - convinti che potesse rappresentare un'opportunità per dare un’identità trentina a un partito nazionale, specificando fin da subito la volontà di lavorare per radicare il partito sul territorio, quindi un progetto politico nazionale ‘aperto’, che tenesse conto e mettesse al centro la specificità trentina.
Purtroppo, nel corso del tempo, abbiamo constatato con dispiacere che le nostre ripetute osservazioni sulla necessità di un approccio più attento alle dinamiche locali e svincolate da imposizioni troppo verticistiche non sono state recepite. In tutti questi mesi abbiamo avvertito un clima di rigidità e chiusura anche quando abbiamo chiesto di partecipare all’elaborazione della strategia politica, chiedendo un confronto aperto sulla linea politica del partito in Trentino. Avremmo voluto avere la possibilità di portare umilmente il nostro contributo politico, figlio del confronto quotidiano con i nostri territori d’appartenenza.
Ci rammarica, infatti, constatare che non si è riusciti a coltivare quella valenza territoriale che avremmo voluto dare al partito in Trentino e che non ci sia stata la volontà di coinvolgerci. È stata privilegiata invece una linea politica centralistica che non ha lasciato spazi di confronto e ragionamento a livello locale. Nonostante ciò – si legge infine - vogliamo ringraziare il partito Fratelli d’Italia, i suoi componenti e le persone con le quali abbiamo avuto l’opportunità di collaborare in questi mesi, ed auspichiamo anche per il futuro una leale collaborazione istituzionale”.
