TUENNO. Si è tenuta ieri nella sala riunioni del Consorzio FAT di Tuenno la 14^ Assemblea elettiva dell’A.C.T., l’Associazione Contadini Trentini, organizzazione professionale agricola che opera da oltre 50 anni sul territorio provinciale. Davanti a una platea particolarmente affollata, soprattutto da giovani agricoltori, ha aperto i lavori il presidente dell'Assemblea Franco Panizza, socio fondatore e direttore per quasi vent'anni dell'Associazione, che ha ripercorso le fasi della crescita e del forte sviluppo raggiunto dall'organizzazione, che oggi vanta una struttura articolata e qualificata, in grado di rispondere a tutte le esigenze del mondo agricolo trentino.
La parola è quindi passata al presidente uscente Luciano Clementi, che ha tratteggiato, nella sua articolata relazione dal titolo “L’agricoltura trentina: un futuro di speranze e di cambiamenti”, tutte le principali sfide che attendono oggi e in futuro il settore agricolo, in un contesto generale sempre più insidioso ed impegnativo, che richiede una “risposta di sistema” per garantire la sopravvivenza e la prosperità degli agricoltori, con un approccio globale che va da una nuova gestione del rischio, a contributi più mirati, alla capacità di fare squadra, fino alla promozione efficace dei prodotti. Clementi ha esposto le proposte dell'Associazione per un’agricoltura che “ha bisogno e voglia di rinnovarsi per stare al passo con le esigenze di mercato. Siamo un settore vitale per la nostra Provincia - ha esordito Clementi - e dobbiamo avere la consapevolezza di meritare più attenzione anche per essere attrattivi per le nuove generazioni”. Non sono mancati riferimenti alla sostenibilità ambientale, sociale ed economica, nella convinzione che l'agricoltura di montagna mantiene vivo e preservato il territorio, favorisce le eccellenze produttive che devono trovare maggiore valorizzazione da parte del turismo.
Non sono mancate le proposte per la cronica carenza di manodopera, per la necessità di sviluppare la ricerca e la sperimentazione, per essere sempre più competitivi sul mercato, per sviluppare l’agriturismo, favorire il ricambio generazionale, fronteggiare i rischi derivanti dalle avversità atmosferiche e dalle fitopatie che oggi, in alcune zone, mettono a rischio la sopravvivenza della frutticoltura e della vite. Al centro dell’attenzione anche la mancata gestione dei grandi carnivori e l’urgenza di mettere in campo strumenti di controllo efficaci, la necessità di recuperare la compattezza del mondo cooperativo, in particolare nel settore zootecnico, di ridurre una burocrazia estenuante, di far fronte alle conseguenze del green deal europeo e di trovare le soluzioni per la carenza idrica. “Questo è il momento di operare scelte forti e lungimiranti - ha concluso il presidente - scelte necessarie per rilanciare l'agricoltura trentina e che passano necessariamente dalla capacità di fare sistema di fronte a sfide non facili, che, proprio per questo, non ci permettono di fermarci, di aspettare, ma che, al contrario, ci impongono di ritrovare al più presto la tenacia e la determinazione del fare che ha sempre contraddistinto l’essere contadino”.
Particolarmente nutrita la rappresentanza degli organismi agricoli e delle istituzioni. Ha preso la parola per primo l'europarlamentare Herbert Dorfmann, che ha parlato di una Commissione Europea più attenta e disponibile nei confronti del mondo agricolo, dei correttivi al green deal, delle nuove misure di sostegno, dei risultati raggiunti nella regolamentazione dei grandi carnivori, in particolare del lupo.
Sono poi intervenuti il presidente di Melinda Ernesto Seppi, il direttore generale della Fondazione Mach Mario Del Grosso Destreri, il presidente del CoDiPrA Giovanni Menapace, il presidente di Confagricoltura trentina Diego Coller, l’organizzazione con cui l’A.
C.T. ha avviato uno stretto rapporto di collaborazione, l'assessore regionale Carlo Daldoss e quello provinciale Simone Marchiori. A chiudere gli interventi istituzionali è stata l'assessore provinciale all'agricoltura Giulia Zanotelli, che ha risposto alle richieste di Clementi, auspicando una più forte collaborazione da parte di tutte le componenti agricole per portare avanti un'azione politica sinergica in grado di realizzare i grandi progetti in campo ed affrontare con efficacia le grandi sfide che il settore agricolo deve affrontare e superare.
Il presidente ha infine ringraziato i dipendenti e i collaboratori delle sedi di Cles e Mezzolombardo e il direttore Daniele Bergamo, evidenziando il loro fondamentale apporto per garantire un servizio di qualità.
In chiusura le elezioni dei nuovi organi. Il nuovo Consiglio direttivo, che dovrà eleggere il nuovo presidente, è composto da Clementi Luciano, Chini Maurizio, Coletti Stefano, Covi Fabio, Dalpiaz Gianni, Fedrizzi Luca, Gilli Daniele, Giovannini Alberto, Giovannini Tobias, Giuliani Simone, Leonardi Paolo, Maccani Gianluca, Martini Alessandro, Paoli Daniele, Pasquali Simone, Riddo Luigi, Rosati Marco, Toniolli Stefano, Valentini Michele. ll Collegio dei revisori da Gentilini Mattia, Pinamonti Valentino e Zanolini Mirko, il Collegio dei probiviri da Paoli Michele, Pedergnana Ettore e Raccis Antonella.
