A sei mesi dalle elezioni comunali, qual è il punto della situazione?
Siamo operativi con la ristrutturazione di casa Bolego, importante immobile che ospiterà la caserma dei carabinieri dell"alta Val di Non. In prospettiva questa sede andrà a sostituire quelle di Cavareno e Fondo, offrendo un superiore servizio di presidio; altra opera importante è il trasferimento dell"asilo nido in una struttura comunale che andrà a sostituire quella attuale di proprietà privata; ancora, siamo in attesa del finanziamento provinciale per l"ampliamento e il consolidamento della scuola materna e della scuola elementare. Si tratta di un"opera generale di riorganizzazione degli spazi scolastici del comune che permetterà di raddoppiare la capacità dell"asilo nido.
Inoltre, abbiamo già
finanziato l"intervento sull"acquedotto e il rifacimento dell"opera di presa
d"acqua potabile che serve noi, Cavareno e Dambel.
Si tratta di un intervento
fondamentale per evitare sprechi idrici. Infine, una priorità è data dalla
messa in sicurezza della viabilità a servizio della zona commerciale e
artigianale: essa negli ultimi anni è cresciuta notevolmente, creando evidenti
problemi alla viabilità locale, che ora andremo a risolvere. In una prospettiva di legislatura, quali sono le opere che
ha più a cuore? Sicuramente la
riorganizzazione degli edifici scolastici e la sistemazione di casa Bolego. Quest'ultima
l'abbiamo avviata nel corso del primo mandato e la
portiamo avanti superando numerosi ostacoli. Si tratta per Sarnonico di un
grande obiettivo, dare a questo grande e prestigioso edificio un utilizzo dopo
40 anni di abbandono. Inoltre vorrei dare concretezza ad una valorizzazione
complessiva del nostro territorio, ricco di bellezze naturali, storiche,
artistiche. Esse vanno messe in rete a livello di Valle e fatte conoscere, per
puntare ad un turismo di qualità , ambizioso e improntato alla sostenibilità , in
una prospettiva di sinergia e reciproca valorizzazione con gli altri comparti
economici, in passato spesso in contrapposizione. Nel corso del suo primo mandato, Sarnonico ha lasciato
l"Unione Alta Anaunia. Inoltre, l"alta Val di Non ha vissuto negli anni scorsi
una travagliata stagione di fusioni comunali tentate e mai riuscite: si tratta
di uno scenario superato? Dipende dall"aria che tira a
Trento, nei palazzi della politica provinciale.
Ma tengo a sottolineare che il
problema non è nelle fusioni in sé, ma nelle modalità : in questi anni abbiamo
visto leggi su leggi susseguirsi in maniera frenetica, senza una visione
generale. L"unico parametro erano diventati i costi, con il dito puntato
in particolare contro quelli della politica, senza
contare che amministrare un comune significa soprattutto responsabilità . Quando
la fusione era di moda noi abbiamo analizzato bilanci e delibere, verificando
che tutti questi sbandierati risparmi non ci sarebbero stati e anzi, che ad un
comune più grande sarebbe corrisposta una maggiore lentezza nella risposta
amministrativa ai cittadini. Per questo, per alcuni siamo passati per
campanilisti. In realtà la fusione non è
l"unica strada: prima di tutto abbiamo bisogno
di dialogo e collaborazione su progetti comuni.
In questo senso, gli interventi di tutela degli spazi
naturali dei Pradiei e del rio Moscabio che
stiamo portando avanti in maniera unitaria e condivisa con i comuni
dell'Alta Valle sono l'esempio tangibile che ciò è possibile.
