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Svetlana, amica della Val di Sole, uccisa dalle bombe

Tra le vittime della guerra russa contro l'Ucraina, una tra i bambini che trent'anni fa arrivarono in Val di Sole per guarire dalle radiazioni del disastro nucleare di Chernobyl

Svetlana, amica della Val di Sole, uccisa dalle bombe

VAL DI SOLE. Correva l"anno 1995 e anche sulle pagine di NOS Magazine, al suo primo anno di pubblicazioni, demmo conto ai lettori di un grande progetto di solidarietà verso i bambini di Chernobyl contaminati dalle radiazioni. Furono i cacciatori della Val di Sole con Legambiente a organizzare il soggiorno in Val di Sole per decine di ragazze e ragazzi, che sulle nostre montagne ebbero la possibilità di liberarsi dalle radiazioni e stringere durature amicizie.

Tra loro vi era Svetlana Kuprienko, che fu ospitata nella casa di due solandri di Samoclevo, Mario Pancheri e la moglie Mirella Niccolai con la loro figlia Marika.

Con Svetlana nacque una bella amicizia, che portò Mario e Mirella nel paese ucraino di Marjanivka, nella storica regione della Volinia, a 50 km da Chernobyl, a conoscere la sua famiglia e da organizzare un loro viaggio in Italia nell"estate successiva, nel 1996, a dieci anni dal disastro nucleare. Una bambina carina e altruista, nel ricordo della sua famiglia di Samoclevo.

Svetlana non c"è più. Ne ha dato notizia Daniele Raineri sul Il Foglio.

È rimasta uccisa nei bombardamenti di questi giorni nel suo villaggio di Marjanivka. Era guarita dalla leucemia, anche grazie alle medicine inviate dall'Italia e all"amicizia con la Val di Sole. Si era nel frattempo sposata e ha avuto tre figli. Morta sotto le bombe russe, insieme al marito Sasha e ad altri sette civili. Era uscita di casa per procurare beni di necessità per lei e i figli. Ma non è più tornata.

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