Cultura & spettacolo

Me barba e to anda

Alla scoperta di due nomi un tempo assai diffusi

Me barba e to anda

VALLI DEL NOCE. Capita, anche se sempre più raramente, di sentire i termini barba e anda per chiamare rispettivamente lo zio e la zia. Sono due parole che mi hanno sempre fatta sorridere, fin da piccolina, quando mio papà le utilizzava per chiamare scherzosamente i miei zii o prozii.

Li sentivo usare principalmente per persone celibi o nubili e questo aspetto mi ha incuriosita. Andando a ricercarne l"origine nel dizionario del Quaresima, trovo infatti che "a Vermiglio la voce barba ha il significato ristretto di zio celibe". Lo studioso ritiene che questa sia una parola veneta, usata sia con il significato di "zio" che come titolo rivolto ad un uomo anziano e degno di rispetto, portando l"esempio dell"espressione Bondì, barba! che significherebbe "Buongiorno, buon uomo!". Credo tuttavia che definirla veneta sia riduttivo; si ritrova, infatti, anche in altri dialetti di matrice ladina, come il gardenese, il badiotto e il fassano bèrba/bèra e il friulano barbe e barbà n e in italiano settentrionale arcaico.

Esistono qui entrambi i termini barba e barbà no con il significato di "zio", utilizzato anche da Dante nel canto XIX del Paradiso (v. 137): "e parranno a ciascun l"opere sozze / del barba e del fratel, che tanto egregia", e per estensione di "uomo anziano", esattamente come nei nostri dialetti. Esisteva probabilmente già nel tardo latino il termine bà rbas o barbà nus per definire lo zio, più frequentemente paterno.

Assieme al barba, sempre di derivazione latina, abbiamo anche la anda o à meda, che ritroviamo non solo in veneto come à meda e à mia, ma di nuovo anche in gardenese anda, fassano à meda e friulano agne. Deriva dal latino amita, dove significava "zia paterna" o "prozia".

Sfogliando le carte geografiche dell""Atlante linguistico ed etnografico dell'Italia e della Svizzera meridionale" di Jaberg e Jud, è interessante notare come i termini barba e anda/à meda/à mia siano diffusi in gran parte dell"Italia settentrionale, dalla Liguria al Friuli, e anche nella zona svizzera dei Grigioni.

I più diffusi zio e zia, invece, ormai entrati anche nei nostri dialetti, hanno un"origine greca. Derivano dal termine theios/theia, entrato poi nel tardo latino come thius/thia e reso in italiano come zio/zia.

Ultime notizie