dom 18 set 2022 11:09 • Dalla redazione
Modificato il regolamento provinciale sull'edilizia sostenibile
TRENTO. Le stufe ad olle caratterizzano, da secoli, l'architettura delle case trentine e, più in generale, di tutto l'arco alpino. Ogni prodotto è unico e gli artigiani che le costruiscono, nel tempo, hanno introdotto sempre maggiori innovazioni tecniche, ammodernando i sistemi di combustione e gestione del calore e mantenendo al contempo un elevato pregio estetico; tutto ciò consente un aumento dell’efficienza e una riduzione delle emissioni inquinanti. Tutte queste peculiarità rendono praticamente impossibile eseguire le prove di laboratorio, necessarie per ottenere la certificazione di prodotto prevista. Nasce da queste premesse la decisione della Giunta provinciale, su indicazione del vicepresidente e assessore all'urbanistica, ambiente e cooperazione, che ha introdotto una deroga per queste tipologie di impianti, che restano escluse dagli obblighi derivanti dal decreto ministeriale 186/2017.
In base a quanto stabilito dalla Giunta provinciale, tali
tipologie di generatori non devono sottostare ai requisiti previsti per gli
impianti alimentati a biomasse legnosa, ovvero alla certificazione minima
cosiddetta a "4 stelle", che era stata introdotta con decreto del
presidente dell'agosto 2022, la quale a sua volta modificava
il Regolamento provinciale sull'edilizia sostenibile e sulla
certificazione energetica degli edifici del 2009.
L'installazione delle stufe ad accumulo costruite sul posto, quali stufe ad
olle, stufe storiche e stufe ad accumulo dimensionate, realizzate
specificatamente per l’ambiente di installazione, poiché rappresentano pezzi
unici è consentita soltanto nel rispetto della norma di progetto UNI EN 15544,
da indicare nel relativo certificato di conformità ai sensi del DM 37/2008.