ven 27 ott 2023 10:10 • Dalla redazione
Aperta la due giorni scientifica organizzata da Fondazione Mach in collaborazione con SOI
SAN MICHELE. La situazione e le prospettive future del settore frutta a guscio in Italia sono il tema al centro dell'evento scientifico che si è aperto ieri a San Michele. Due giorni di confronto tra una cinquantina di ricercatori sulla situazione corrente dei consumi, della produzione e della commercializzazione della frutta a guscio in Italia ed in Europa e sulle più recenti acquisizioni scientifiche mirate a proporre strategie di gestione innovative e sostenibili.
L’evento è organizzato dalla Fondazione Edmund Mach in
collaborazione con la Società di Ortoflorofrutticoltura Italiana. In apertura
sono intervenuti il dirigente del Centro Ricerca e Innovazione FEM, prof. Mario Pezzotti, e il presidente del
SOI, prof. Antonio Ferrante. Sono
seguite le relazioni del vice presidente dell'organizzazione mondiale della
frutta secca - INC International Nut and Dried Fruit Organization - Giuseppe Calcagni e di Tatiana Castellotti e Francesco Licciardo del Centro Ricerca
Politiche e Bioeconomia del CREA.
Erano presenti anche i rappresentanti del mondo produttivo nazionale e locale
sia della castanicoltura che della nocicoltura e delle altre colture frutticole
a guscio oggetto delle giornate scientifiche.
I temi affrontati durante il convegno sono stati le attuali risorse genetiche e
genomiche per la caratterizzazione delle varietà più idonee e la loro
applicazione a supporto del processo vivaistico e di produzione di materiale
vegetale sano e certificato, la gestione dei suoli, gli aspetti cruciali legati
alla fisiologia, in relazione ai cambiamenti climatici, e la gestione del
post-raccolta.
Il settore della frutta a guscio in Italia sta vivendo un momento di
particolare interesse. La coltivazione del nocciolo è in espansione in diverse
aree italiane grazie alla crescente domanda di prodotto da parte dell’industria
alimentare ed all'elevata qualità delle cultivar
italiane; la mandorlicoltura ha invece subito un forte ridimensionamento. Se la
coltivazione del pistacchio è concentrata quasi interamente in Sicilia, in
forte espansione è la coltivazione del noce, a seguito di un contesto mondiale
di crescente consumo. La castanicoltura nazionale sta riprendendo dopo anni di
pesanti perdite dovute a patogeni e parassiti, con un incremento nella
coltivazione, produzione e soprattutto esportazione verso paesi quali Germania,
Svizzera, Austria, Francia e Spagna.
I ricercatori FEM hanno parlato di caratterizzazione genetica, metabolica e
della tracciabilità geografica di diverse specie di frutta a guscio, ma anche
di studi su aspetti cruciali quali la maturazione del frutto, l'ottimizzazione
dell'uso dell'acqua con il supporto dell’agricoltura digitale e lo sviluppo di
buone pratiche di economia circolare basate sul possibile riutilizzo degli
scarti di potatura, raccolta e lavorazione di noce e castagno nell’ambito della
filiera casearia o in agricoltura biologica.
L' evento si chiude domani con una visita tecnica presso i campi di noci del
Bleggio Superiore e alla collezione di castagni di Albiano.