CLES. Una serata intensa, emozionante e ricca di contenuti, nel segno di due protagonisti della comunità clesiana come Carlo Claus e il compianto Tullio Lorenzoni. La consegna della "Tavola clesiana d"argento" al primo e alla memoria del secondo ha dato la possibilità ai circa 500 che hanno affollato l"auditorium del polo scolastico di vivere una serata particolare, all"insegna della montagna, del canto corale, ascoltando tre cori e tante testimonianze, alternando a divertenti aneddoti momenti di profonda commozione.
Tre ore di evento, condotte da Alberto Mosca, corse rapide con gli interventi istituzionali del
sindaco Ruggero Mucchi e della
consigliera provinciale Paola Demagri,
le testimonianze di tanti ospiti e i canti del Coro Monte Peller, del Coro Lago
Rosso e della Libera Coralità Clesiana: cori popolari e della montagna che
hanno intrecciato la vita e la passione per la musica di Lorenzoni: cofondatore
del primo nel 1965, maestro nel secondo, nato nel 1946 e riportato da lui a
nuova vita, fondatore nel 1999 del terzo. Tante poi sono state le voci che si
sono alternate: prima con i videosaluti di Maurizio
Fondriest e Fausto Ceschi, dopo
con un"intervista a Carlo Claus e
quindi con gli interventi di Fausto De
Stefani, grande alpinista ammiratore di Claus e promotore di attività
sociali a favore dei bambini in Nepal; Massimiliano
Gasperetti, capo del Soccorso alpino della Val di Non, realtà che vide la
nascita della stazione di Cles nel 1953 con Claus protagonista; quindi con Iole Manica, vicepresidente della Sat,
sulla cui tessera Claus ha raccolto ben 80 bollini! In sala erano presenti
altri storici amici di Claus, grandi alpinisti come Sergio Martini e Almo
Giambisi.
A Claus è stato consegnato poi da Alberto Albertini un particolare omaggio, la scultura di Livio Lorenzoni che raffigura la sua
storica via della Farfalla, con una dedica speciale della sezione clesiana
della Sat rappresentata dal presidente Franco
Battisti. Quindi un cortometraggio di Claudio
Redolfi ha illustrato con splendide immagini e filmati d"epoca le imprese
alpinistiche di Claus, dal Brenta al Cerro Torre, dall"Himalaya al Kilimangiaro
e infine è avvenuta la consegna a Claus della Tavola Clesiana d"argento per
mano del sindaco Ruggero Mucchi e della presidente del consiglio comunale Carmen Noldin. Quindi il ricordo di Tullio Lorenzoni, scomparso quest"estate,
grande, energica e appassionata figura nell"animazione culturale, sociale e
sportiva della Borgata: amante della montagna, straordinario cultore della
musica popolare e maestro nella scuola e nei cori, ricordato dagli amici Paolo Bergamo, presidente della
Federazione dei cori trentini, Alberto
Sommadossi, collega insegnante nella scuola trentina, Massimiliano Debiasi, presidente di Coralità Clesiana, Alberto Bedeschi, compagno di naia di
Tullio, Claudio Concini, compagno di
coro nel Lago Rosso e infine dall"amico di una vita Mariano Bonanno, con il quale nel 1965 con Tullio fu uno dei
cofondatori del Coro Monte Peller.
E dopo la lettura dei messaggi di ricordo di
padre Roberto Jokanovic, rettore
della Provincia italiana degli Oblati e del maestro Bepi De Marzi, letta quest"ultima da un commosso Luciano Fondriest, è avvenuta la
consegna alla famiglia della Tavola clesiana d"argento alla memoria. Quindi
gran finale con i tre cori presenti, diretti da Alberto Lorenzoni, Enrica
Pedron e Walter Marini, con l"esecuzione
dei brani "Benia calastoria", "Montanara" e "Signore delle Cime". L"occasione è
stata propizia per annunciare il nome del nuovo maestro di Coralità Clesiana, Alberto Nicolodi e l"istituzione, per
iniziativa della famiglia, di una borsa di studio per giovani maestri di coro
intitolata a Tullio Lorenzoni.
