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Corrado Caracristi racconta il museo di Mione

gio 02 mag 2024 09:05 • By: Alberto Mosca

Due video sulla Rete dei musei etnografici del Trentino raccontano la 'nuova' vita del 'vöut dale arzare d'an bot'

Corrado Caracristi

RUMO. ‘El vöut dale arzare d'an bot’ protagonista sulle Rete dei musei etnografici del Trentino. Sulla pagina Facebook della Rete, in un video diviso in due parti, è la viva voce di Corrado Caracristi, figlio del fondatore Bruno, a raccontare la storia di un luogo straordinario, nato nel 2012 nel paese di Mione e inaugurato ufficialmente nel 2014.

In esso Corrado ha raccontato a Filippo Broll (“Nuovi appunti di museografia spontanea trentina”, 2024), l’intuizione di un uomo, Bruno Caracristi (1930-2022) per il quale “più oggetti arrivavano nel museo e meglio era, ognuno con la sua storia da raccontare”, mettendo in secondo piano le modalità di allestimento. Un approccio che ha portato Caracristi a raccogliere tantissimi testimoni passati e con essi l’apprezzamento di tanti visitatori e specialisti del settore, a partire proprio dal Museo di San Michele.   

Negli ultimi anni Corrado Caracristi ha provveduto a “riallestire” il museo, raccontandone l’evoluzione, trovando un nuovo significato alla collezione del padre Bruno. Non ne ha modificato l’obiettivo bensì il modo di comunicarla. Corrado ha riallestito il museo cercando di raccontare attraverso una nuova esposizione le tecniche e gli utilizzi che gli oggetti portano con sé, cercando di condurre il visitatore a nuove, “vecchie” esperienze, che propone ai suoi alunni della scuola elementare e che grazie alla sua guida, imparano a conoscere gli oggetti utilizzandoli.



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