TRENTO. Il
Nucleo tecnico provinciale della protezione civile - costituito da ingegneri,
architetti, geologi e geometri - si arricchisce di una nuova specializzazione.
Al termine di un percorso di formazione ad hoc, 37 operatori appartenenti a
questa realtà hanno ricevuto un"apposita abilitazione al censimento del danno e
valutazione dell'agibilità di chiese e palazzi storici nel post emergenza
sismica. Si tratta di professionisti volontari, disponibili a dare il proprio
contributo tecnico, per favorire il superamento dell"emergenza e il ripristino
di condizioni di normalità nelle comunità colpite. Il Nucleo tecnico provinciale
interviene infatti a supporto della gestione delle emergenze ed è già entrato
in azione nelle diverse missioni della nostra Colonna mobile: i terremoti
dell"Aquila (2009), dell'Emilia (2012) e di Amatrice (2016), oltre
all"emergenza idrogeologica e alluvionale sull"isola di Ischia (2022). In occasione dell"ultima riunione della Commissione
Protezione civile, che si è riunita nella sede dell'Ordine degli ingegneri,
sono stati consegnati i diplomi ai componenti del Nucleo tecnico provinciale -
composto da dipendenti pubblici e liberi professionisti - che hanno superato
l'esame per "esperti valutatori di beni culturali".
I 37 operatori
neospecializzati hanno affrontato un impegnativo percorso di formazione di 40
ore, gestito dalla fondazione Negrelli dell"Ordine degli Ingegneri di Trento e
coordinato dal Dipartimento Protezione civile, foreste e fauna della Provincia
autonoma di Trento e dal Dipartimento della Protezione civile nazionale, per
mettere a disposizione le proprie competenze tecniche per il bene delle
comunità colpite dal sisma. All"appuntamento sono intervenuti il dirigente generale del Dipartimento
Protezione civile Stefano Fait ed i
presidenti degli Ordini professionali degli ingegneri, degli architetti e del
Collegio dei geometri, rispettivamente Silvia
Di Rosa, Marco Piccolroaz e Flavio Zanetti, oltre al referente
provinciale dei tecnici agibilitatori AeDes Giovanni Maiello e alla coordinatrice Chiara Carloni.
Nel corso del suo intervento, Fait ha sottolineato
l'importanza delle attività svolte dai tecnici, anche con riferimento ad
altri tipi di emergenze non sismiche citando Vaia e la recente alluvione
dell"Emilia-Romagna.
Attualità
Nucleo tecnico di protezione civile, nuova specializzazione dedicata ai beni culturali
Sono 37 gli operatori abilitati: interverranno nel post emergenza per i sopralluoghi in chiese e palazzi storici
