CLES. La visita
del presidente della Provincia Maurizio
Fugatti alla struttura ospedaliera di Cles suscita le reazioni della
consigliera provinciale di Casa Autonomia.eu Paola Demagri che in una nota parla di "Lega svuota tutto". Di seguito
il testo della lettera della consigliera.
"Il comunicato stampa del presidente Fugattii, rilasciato dopo la visita presso l'ospedale di Cles, ha palesato in maniera chiara le reali intenzioni della Giunta provinciale rispetto al nostro ospedale di valle. Una visita che a quanto pare aveva il solo scopo di trattare un unico argomento: il punto nascita. Questo fa supporre che i pensieri e programmi politici provinciali ruotino esclusivamente attorno a un solo obiettivo, anche obsoleto vorrei dire e non orientati ad ampliare il ragionamento sulle funzioni e sul futuro dell'ospedale di valle. Mancano quindi le soluzioni alla gestione della salute dei cittadini.
Se i promotori
dell'incontro, con un piccolo sforzo in più, avessero visitato anche il Pronto
soccorso, avrebbero preso atto delle
difficoltà logistiche in cui verte: promiscuità della sala d'attesa e di tutte
le zone che compongono il servizio di pronto soccorso per prime.
Avrebbero
incontrato pazienti che da ore attendono un posto letto, il completamento delle
cure, degli esami o una dimissione con diagnosi. All'ospedale di Cles a
differenza di altri ospedali di valle non esiste la stagionalità perché in ogni
periodo dell'anno il pronto soccorso versa nelle stesse condizioni. Carenza di
personale medico, carenza di ambulatori, di locali dedicati a visite
specialistiche, quali per esempio quelle ortopediche. La sala d'aspetto si
prolunga fino all'ingresso dell'ospedale dove gli utenti sono fuori controllo
dalla supervisione del personale. Insomma, la Giunta
provinciale ha sprecato un'ottima occasione per raccogliere i disagi e
programmare soluzioni. E nulla compenseranno le decisioni politiche di tenere
un punto nascita così com'è oggi, in perdita sotto tutti i punti di vista con
sempre più coppie che decidono di partorire altrove e personale che continua a
lavorare in queste condizioni. L'appello alla comunità di lavorare insieme per
rilanciare l'attrattività di un singolo servizio non vale nulla: l'offerta va
allargata a tutto l'ospedale e alle sue importanti funzioni e di collegamento
con la sanità territoriale. Come per altro non va
confusa l'attività ginecologica con l'attività ostetrica: la prima potrà essere
rilanciata non con accessi sporadici e di interventi di bassa complessità ma in
maniera strutturata visto che il blocco operatorio ne ha le potenzialità , della
seconda si prenderà atto che si spegnerà lentamente.
Il presidente con la
sua non gestione delle questioni che interessano in maniera impattante la Val
di Non e la Val di Sole sta promuovendo azioni di svuota tutto. Ha svuotato i sentieri
montani a causa della non gestione della pericolosa presenza dell'orso. La sua politica sta
svuotando la caseificazione di montagna a causa di una farraginosa gestione
delle problematiche sanitarie, tutte scaricate su sempre più oberati gestori di
burocrazie. Ora svuoterà
l'ospedale oltre che di nuove nascite anche di eccellenze chirurgiche -
internistiche e strumentali che si sono sviluppate negli anni. Gli amministratori
locali vanno esortati affinché seguano costantemente le sorti della sanità di
valle a sostegno delle istanze dei loro residenti e dei professionisti che
hanno deciso di scegliere l'Ospedale di Cles come luogo di lavoro". .
