TRENTO. Dal 1° gennaio 2026 l’Azienda provinciale per i servizi sanitari di Trento assumerà una nuova denominazione e identità: Azienda sanitaria universitaria integrata del Trentino (Asuit). Il cambiamento segna una nuova fase del sistema sanitario provinciale, nel segno della continuità: qualità delle cure, prossimità dei servizi e tutela della salute restano centrali. Asuit nasce per integrare in modo strutturato assistenza, didattica e ricerca, in collaborazione con l’Università di Trento.
La nuova identità è stata presentata in conferenza stampa alla presenza del presidente della Provincia Maurizio Fugatti, degli assessori Mario Tonina e Achille Spinelli, del rettore Flavio Deflorian e della direzione Apss. Asuit rappresenta il coronamento del percorso avviato con la Scuola di medicina e chirurgia e con il potenziamento dell’offerta formativa sanitaria. È un ente strumentale della Provincia, dotato di personalità giuridica pubblica e autonomia imprenditoriale, che garantirà la gestione coordinata dei servizi sanitari e socio-sanitari su tutto il territorio.
Il nuovo modello rafforza l’integrazione tra cura, formazione e innovazione scientifica, già diffusa nelle aziende sanitarie universitarie italiane.
La ricerca assume un ruolo strutturato, con governance dedicata e risorse specifiche. Sono previsti nuovi strumenti di raccordo tra attività assistenziali, didattiche e scientifiche, come il Comitato di indirizzo, e la creazione dei Dipartimenti ad attività integrata (Dai).
Dal 2026 Asuit subentrerà ad Apss in tutti i rapporti giuridici, garantendo continuità di servizi, personale e accreditamenti. Per cittadini e utenti non cambierà l’accesso alle cure. La collaborazione con l’Università sarà regolata da un protocollo di intesa, mentre un nuovo atto aziendale definirà l’organizzazione interna.
La nuova identità visiva, che unisce solidità istituzionale ed eccellenza accademica, integra simboli provenienti dagli stemmi dei tre enti – aquila, fuoco e sole – reinterpretati in una croce che richiama assistenza, ricerca, innovazione e radicamento territoriale.
Il direttore generale Antonio Ferro ha sottolineato come Asuit rappresenti un’evoluzione unica a livello nazionale, fondata sull’integrazione tra sanità e università. Ha ricordato il ruolo centrale dei professionisti: 3.000 infermieri, 1.200 oss, 1.500 tecnici, 1.000 amministrativi, 820 tecnici sanitari, 1.310 medici e veterinari, 23 professori. Nel 2025 si registra un saldo positivo di 214 assunzioni, con un incremento di medici e altro personale, mentre il comparto infermieristico resta stabile.
Restano aperte le sfide legate alle professioni sanitarie, affrontate anche con nuovi contratti orientati alla conciliazione vita-lavoro e misure di sostegno per territori disagiati.
Il rettore Deflorian ha definito l’integrazione un passaggio storico, che trasforma la collaborazione in un “fare insieme” capace di migliorare formazione e qualità delle cure. Fugatti ha evidenziato come Asuit rafforzi una sanità di prossimità e valorizzi le eccellenze territoriali, ricordando il percorso del nuovo ospedale e la futura cittadella della salute, destinata a diventare polo attrattivo per giovani professionisti.
L’assessore Tonina ha rimarcato la condivisione trasversale del ddl Asuit e il valore del modello, che integra mondi finora separati e crea nuove opportunità di crescita per personale e studenti. Il vicepresidente Spinelli ha sottolineato il ruolo strategico della ricerca e dell’innovazione, mentre il dirigente Andrea Ziglio ha evidenziato la vocazione territoriale dell’Azienda, inserita in un riordino che valorizza percorsi integrati, Case della Comunità e un modello sociosanitario sempre più connesso.

