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Come cambia la temperatura durante l’anno in valle e in montagna

lun 09 mar 2020 10:03 • By: Giacomo Poletti

Diversi fattori incidono sul suo andamento

Come varia la temperatura durante l’anno e quali sono le cause di questo andamento? La domanda parrebbe semplice, di primo acchito. Eppure il ciclo annuale della temperatura nelle nostre valli, Non e Sole comprese, non è banale. 

Le rilevazioni delle stazioni meteorologiche a norma (posizionate cioè ad una altezza da terra standard, fra 1,5 e 2 m, con sensori schermati e su suolo inerbito o naturale) aiutano a definire il clima di un posto se effettuate per un tempo sufficiente, per convenzione almeno 30 anni. E cosa si scopre? Che, ovviamente, l’andamento annuale della temperatura è legato all’altezza del sole, ma con dei distinguo non da poco. Ad esempio: sapreste dire qual è il mese più freddo dell’anno a Cles e in cima alla Paganella? I dati svelano una differenza: a Cles è gennaio, in Paganella è febbraio. Un caso? Assolutamente no. Le temperature di località vallive come Malé, Cles o Trento sono fortemente correlate al ciclo solare. Quando il sole è alto, i suoli si riscaldano in fretta, viceversa quando è basso. Anche se il sole arriva all’altezza minima sull’orizzonte al 21 dicembre, il suolo continua a perdere più calore di quanto ne riceve ancora per qualche giorno e le temperature più fredde cadono nella prima metà di gennaio. 

Ma non è affatto così in quota, dove le masse d’aria possono muoversi liberamente grazie al minor attrito; i venti arrivano spesso da lontano, dopo aver percorso lunghi percorsi sui mari. E l’acqua, notoriamente, ha una forte inerzia termica: si raffredda e si riscalda assai più lentamente. I mari italiani raggiungono la temperatura minima a febbraio. E così in Paganella, proprio come nelle località costiere, i valori più freddi dell’anno cadono a metà/fine febbraio[1]. In quota il ciclo termico è più legato alla libera atmosfera, ai mari e agli oceani: se a Cles, Malé e Trento marzo è più caldo di novembre (e aprile è più caldo di ottobre!) in quota è il contrario. In poche parole, più saliamo, più inverno e estate sono ritardati rispetto ai fondovalle. Un aspetto del nostro clima spesso poco considerato!

 

[1] Da qui la credenza popolare dei giorni cosiddetti “della Merla” (29, 30 e 31 gennaio) considerati i più freddi dell’anno. Un assunto in realtà non vero per le località trentine di fondovalle (ad es. a Trento le temperature sono già in aumento a fine gennaio) più veritiero invece per i luoghi posti in quota o sul mare. 

 



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