gio 31 dic 2020 10:12 • By: Alberto Mosca
Breve storia di un’usanza quasi trimillenaria
Natale, tempo di regali da fare e ricevere: ma quando e
dove è nata questa tradizione? Si tratta di una consuetudine che ha radici
profonde e come spesso accade, dobbiamo tornare all’antica Roma. Sembra
risalire addirittura all’VIII secolo avanti Cristo, quando il re Tito Tazio chiese ai sudditi come dono a ogni capodanno un
ramoscello d’alloro o di ulivo colto nel bosco della dea Strenia, dal cui nome viene la parola “strennaâ€. Fu
allora che gradualmente, in tutti i ceti, nacque l’usanza di scambiarsi le strenne,
rami consacrati che fungevano da augurio di prosperità e abbondanza.
In particolare poi, fu durante la festività dei Saturnali, nella quale si cercava di favorire l’abbondanza dei raccolti dell’anno, nacquero in qualche modo gesti poi propri del Natale: era usanza infatti di scambiarsi rami d’abete, sempreverde simbolo di eterna prosperità e ancora si permetteva agli schiavi di partecipare ai banchetti festivi e fra tutti ci si scambiavano regali, simbolo di benevolenza.
E il ramo d’abete ha favorito la nascita della tradizione dell’albero di Natale.
Con la nascita del cristianesimo la tradizione del regalo natalizio, specialmente rivolto ai bambini, è stata collegata a quelli portati al Bambino Gesù dai pastori e poi dai Magi; altri santi sono stati associati a questa pratica a seguito di episodi della loro vita come san Nicola da Myra (e poi da Bari) e santa Lucia. Vi è poi la figura della Befana, il cui nome viene dalla corruzione di “Epifaniaâ€, ovvero la manifestazione di Gesù al mondo. Si tratta però di una figura che ha corrispondenze negli antichi culti pagani italici, tra i popoli germanici e in quelli del nordeuropei.
Curioso poi il destino di san Nicola, portato negli Usa dagli immigrati olandesi e da qui restituito all’Europa e all’Asia come il popolarissimo Santa Claus, Babbo Natale.