Skin ADV
SOS Architettura

Le Torri del Tonale, una ferita aperta

lun 19 lug 2021 11:07 • By: Lorena Stablum

Le costruzioni furono al centro di una vicenda politica e giudiziaria

Belle non sono. Per molti, le torri del Tonale sono “degli obbrobri di cemento innalzati per trenta metri a copertura di un orizzonte aperto sulle falde della Presanella”. Basta fare un giro in internet, sui blog o sui siti di recensione, per capire come la descrizione che bene fece Sandra Tafner in un articolo pubblicato da l’Adige il 26 aprile 1978 rispecchi ancora oggi i sentimenti di chi frequenta o si trova a transitare per il Passo del Tonale. Ispirate a un principio costruttivo, concepito e approvato nel Piano Urbanistico Provinciale che si proponeva di elevare gli edifici in verticale per sprecare meno terreno, le torri, sorte a partire dagli anni Settanta del secolo scorso, sono state anche un forte elemento di divisione all’interno della comunità di Vermiglio.

Autoroen fiera bolzano 2025

Una contrapposizione che, sul finire del decennio, si è consumata all’interno delle aule del consiglio comunale e sulla stampa locale che ha versato fiumi d’inchiostro e riempito pagine e pagine di giornale e che, prendendo ancora una volta in prestito le parole della giornalista, aveva portato la gente “addirittura a programmarsi i divertimenti serali tra film, quiz alla TV e consiglio comunale”. Come riportava la stampa locale, la disputa vedeva allora contrapporsi il sindaco Luigi Panizza, da una parte, e il consigliere di minoranza Flavio Mosconi, dall’altra, sull’idea di sviluppo e di valorizzazione turistica che si voleva perseguire nella località e che aveva già fatto sorgere due delle torri attuali e stava per far nascere le altre tre. La vicenda ebbe lunghi strascichi, anche giudiziari che si conclusero con una il risarcimento a favore del Comune.



Riproduzione riservata ©

indietro


Ti potrebbe interessare anche...